lunedì 12 gennaio 2015

La focaccia di Giorgio Locatelli


Ormai da anni vivo con il computer acceso e con Skype sempre operativo, in particolare nei fine settimana, quando capita di sentirsi con amici che vivono all'estero.
Infatti sabato mi ha chiamata, la mia amica Jane, che vive a Londra. 
Non la sentivo da tempo e ci siamo attardate a parlare un po' di tutto, della situazione economica, dei fatti di sangue parigini, dei figli.
Ad un tratto lei mi fa: "Conosci Giorgio Locatelli?" "Chi lo chef?" "Certo! Ho comprato il suo libro, è in inglese, così baby Jane (cioè sua figlia) può imparare qualcosa e forse anch'io! Sai che fatico molto a fare le tue ricette, non trovo gli ingredienti (a meno che non vada a farmi spennare da Harrods!). Forse questo chef, dato che cucina qui, farà ricette con ingredienti più semplici." 
"Mi sembra una buona idea, se trovi qualche bella ricetta, passamela!" Saluti, baci e la chiamata si è chiusa.


Domenica mattina ore 8,30, arriva un messaggio sul cellulare ed era ancora Jane.
"Ho fatto la focaccia ieri sera, è fantastica provala. Ti mando una mail con la ricetta."
La mail arriva subito, ma la ricetta non mi convince, mi sembra una stranezza. Allora mi informo, indago e trovo un post di Sigrid Verbert proprio sulla focaccia, ricetta identica presa dal libro "Made in Italy: food and stories".
Mi convinco che le stranezze fanno parte della ricetta e provo: sono incuriosita ma incredula. Invece, è fantastica, sembra una magia! Senza planetaria, senza impastare, senza sporcare nulla. Il risultato è una focaccia buonissima, da rifare spesso. Facile e buona da morire!
Messaggino d'obbligo: "Grazie! E' fantastica!" Risposta: "Ti è piaciuto più il risultato o la sfida con questa ricetta così strana?" "La sfida!" "Sei inguaribile!" 


Ingredienti:
per la focaccia:
  • 250 g di farina manitoba
  • 250 g di farina 00
  • 15 g di lievito di birra fresco
  • 300 ml di acqua a 20°
  • 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
  • 10 g di sale  
per la salamoia:
  • 65 g di acqua a 20°
  • 65 g di olio extra vergine di oliva
  • 25 g di Fior di sale

Preparazione

Per la focaccia
Sciogliere il lievito nell’acqua. 
In una ciotola, unire le 2 farine setacciate, il sale, l’olio il lievito già sciolto, senza impastare troppo.
Fare una palla (non liscia e appiccicosa) ungerla sopra e lasciarla riposare nella ciotola 10 minuti, coperta.
Intanto ricoprire una teglia di carta forno e spennellarla di olio extra vergine di oliva.
Passati i 10 minuti, trasferire l’impasto sulla teglia unta, ungere la superficie e lasciar riposare altri 10 minuti, coprendo con la ciotola capovolta.
Trascorso questo tempo distendere l’impasto sulla teglia, distribuirlo su tutta la superficie con le dita e lasciarlo riposare ancora 20 minuti, coprendo con la griglia del forno ed un panno.



Per la salamoia
Sbattere accuratamente in una ciotola acqua e olio.
Riprendere la teglia della pasta e formaci sopra i caratteristici buchi con le dita e versarci sopra tutta la salamoia. Sembra moltissima, ma va bene così!
Volendo si può aggiungere del rosmarino, oppure delle olive.
Far riposare 20 minuti coperta con griglia e panno e accendere il forno a 220°.
Trascorsi i 20 minuti infornare in forno caldo a 220°per circa 20 minuti.
Farla raffreddare sulla griglia e gustare.



8 commenti:

  1. è proprio un capolavoro! Vien voglia di rubarne una fetta dal monitor...
    Complimenti davvero e buon lunedì

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  2. Ma è bellissima!!! E questa ricetta è davvero fantastica, la farò sicuramente!!!!!
    Buona settimana!!!!

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    1. Ciao Monica, vale davvero la pena di provare!!! Buona settimana anche a te!!! :)

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  3. lievitazione perfetta!!complimenti :)

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  4. Non è che la Manitoba sia una farina da raccomandare no?

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    1. Ciao, la manitoba, è una farina di forza. Non fa bene un consumo eccessivo, ma se ogni tanto mangi una focaccia (che ovviamente è un prodotto che non fai ogni giorno) non fa certo male. Se poi hai problematiche con il glutine, la fai con farine deboli o di grani antichi e aumenti molto i tempi di lievitazione, ti viene lo stesso ed è più salutare.

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