Il Tonno del Chianti è una delle ricette toscane che faccio più spesso. L'ho già pubblicata qui agli albori del blog, ma come tutte le ricette che toccano il cuore, la faccio e rifaccio per tutti gli ospiti che passano per la mia cucina e così pian piano l'ho modificata rispetto agli inizi, così tanto che ho sentito il bisogno di ripubblicarla.
Ma cos'è il Tonno del Chianti? E' noto che il Chianti ha mille ricchezze, ma il mare non è tra queste. Allora? Il Tonno in questione, in realtà è una ricetta molto semplice anche se piuttosto lunga di carne di maiale, che va tenuta sotto sale per 3 giorni e cotta per 5 ore nel vino bianco, raffreddata e conservata sott'olio.
Infatti il Tonno del Chianti è una ricetta che nasce dall'esigenza di conservare la carne di maiale in epoche in cui i frigoriferi non erano in uso. Infatti specialmente in estate capitava che le scrofe partorissero molti maialini, ma non tutti erano in grado di sopravvivere alle temperature elevate e alla disidratazione. Così quelli, morti di fame, diventavano cibo per i contadini, ma non sempre si potevano consumare subito, ed il Tonno del Chianti era un metodo di conservazione eccellente, per queste situazioni.
Questa ricetta era andata quasi perduta, ma è stata riscoperta dal famoso macellaio di Panzano in Chianti, Dario Cecchini, grazie ai racconti di alcuni anziani del paese. La ricetta che trovate qui, viene da quella di Cecchini, un po' modificata secondo i miei gusti.
Dopo una lunga macerazione nell'olio extra vergine di oliva, la carne di maiale assume un sapore, una consistenza ed un aspetto simile al tonno.Un tempo si utilizzavano per questa preparazioni tutte le parti del maiale, ma in realtà le parti migliori sono quelle della spalla, della coscia oppure il taglio da arista o la lonza.
Il tonno del Chianti si serve con la giardiniera, con i cannellini conditi con olio sale pepe e cipolla fresca, oppure su crostini di pane toscano o sul pane e pomodoro o nelle insalate.
Ingredienti
- 1 kg di lonza di maiale
- 1 kg di sale grosso
- 2 lt di vino bianco secco
- 500 ml di acqua
- 10 foglie d'alloro
- 6 bacche di ginepro
- pepe in grani
- 8 rametti di rosmarino
- 2 litri di olio extra vergine di oliva
- alcuni spicchi d'aglio o aglietto fresco (in primavera)
Preparazione
Eliminare tutte le parti grasse della carne e tagliarla a fette di circa 5-6 cm di spessore. In una pirofila stendere un piccolo strato di sale grosso, sistemare i pezzi di carne e ricoprire tutto con il sale. Proteggere la pirofila con la pellicola e lasciare in frigo per 3 giorni per una conservazione più lunga, circa un mese, 2 giorni per conservarla circa 3 settimane, oppure 24 ore per conservarla circa 15 giorni.
Trascorso il tempo necessario, lavare accuratamente la carne in acqua corrente fredda. Intanto far bollire il vino con 500 g di acqua, 4 foglie d'alloro un cucchiaino di grani di pepe e le bacche di ginepro. Unire la carne e far bollire a fiamma bassa, a pentola coperta per 5 ore. A cottura ultimata, lasciar raffreddare la carne all'interno del liquido di cottura, poi scolarla e sfilacciarla con le mani, senza fare pezzi troppo piccoli.
Riempire quindi i vasetti alternando la carne con foglie d'alloro, rametti di rosmarino, aglio e grani di pepe nero, poi versare l'olio extra vergine di oliva, assicurandosi che la carne sia perfettamente coperta. Chiudere i vasetti con il tappo ermetico e riporre in frigorifero.
NOTA: attenzione a non tagliare pezzi troppo piccoli, perché altrimenti rischiate di "essiccare" troppo la carne con la salagione e di farla diventare dura. La prima volta che lo fate provate con solo 1 giorno sotto sale.
NOTA: attenzione a non tagliare pezzi troppo piccoli, perché altrimenti rischiate di "essiccare" troppo la carne con la salagione e di farla diventare dura. La prima volta che lo fate provate con solo 1 giorno sotto sale.
Non sai che acquolina che mi hai fatto venire
RispondiEliminaE' un piatto da provare!!!
EliminaBellissima ricetta. Penso proprio ch la farò prossimamente. C'è però un problema: vedo che non è prevista la sterilizzazione dei vasetti dopo la chiusura, e non è indicato per quanto tempo possono resistere in frigorifero senza dare problemi. Cioè, non saprei come trattarle i vasetti perchè se vanno consumati in poco tempo, allora tanto vale farli a ridosso dell' invito e non stare neppure a conservaròli. Per caso hai provato a bollire i vasetti? E nel caso, il contneuto si sfibra troppo? Se puoi, per favore, toglimi questi dubbi. La ricetta è molto intrigante. Grazie
RispondiEliminaCiao Vincenzo, ora lo aggiungerò nella ricetta. I vasetti li sterilizzo in acqua bollente, poi li lascio asciugare, li riempio con il tonno del Chianti e chiudo con i tappi nuovi. Dura un mese anche quello spurgato per un giorno solo. Quando è stato alcuni giorni sott'olio è ancora più buono, conviene prepararlo prima. Non ho mai sterilizzato i vasetti dopo averli riempiti, perché un mese in frigo dura lo stesso.
EliminaGrazie Sabrina, sei gentilissima. La mia domanda era per un'eventuale conservazione prolungata. Orami mi sono ridotto a fare solo le marmellate a lunga conservazione, in stagione ne faccio molte, con attenzione, e durano moltissimo. Non faccio più come prima i sottoli perchè ho sempre timore che non si conservino bene. Se fosse per me non avrei problemi, ma spesso regalavo barattoli senza sapere poi comne sarebbero stati conservati prima del consumo. Bella ricetta, la faò. Grazie di nuovo
RispondiEliminaFigurati è un piacere! Ma quando l'avrai provato, vorrei avere il tuo parere.
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